L’emergenza Covid ha evidenziato molte fragilità sociali sollecitando le Politiche sociali a trovare risposte innovative

Casa, anziani, famiglie con minori e persone con disabilità. Vanno sotto questi macro titoli i problemi complessi e trasversali presenti tanto a livello nazionale quanto a livello locale che le amministrazioni, attraverso gli Uffici di piano, si sono trovate ad affrontare nel 2023. Un anno di sfide, di crescita e di forte sollecitazione per l’intero sistema dei servizi legati alle politiche sociali, così come evidenziato dalla relazione sulle attività svolte dal settore programmazione e servizi alla persona servizio interventi sociali e piano di zona del Comune di Sondrio.

Le fragilità sociali del post pandemia

L’emergenza Covid ha evidenziato molte fragilità sociali: aumento delle disuguaglianze, difficoltà a garantire adeguate cure e assistenza agli anziani, popolazione che peraltro registra un trend di continua crescita, necessità di comprendere e intervenire sui segnali di difficoltà economica ed educativa espressi dalle famiglie con figli minori e su quelli di malessere e disagio registrati tra i giovani, oltre alla difficoltà di includere nella vita sociale della comunità tutte le persone con disabilità. La ricerca di risposte adeguate ha caratterizzato l’attività del 2023 e proseguirà nel 2024 grazie anche alle risorse straordinarie messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, con progetti innovativi – “A casa tutto bene” ne è un esempio emblematico -, destinati a segnare il welfare locale nei prossimi anni.

L’emergenza abitativa

Sul contrasto delle disuguaglianze i dati evidenziano l’aumento delle domande di aiuto e di sostegno relative alla casa, quello delle situazioni di emergenza abitativa, oltre a un numero crescente di persone senzatetto che si concentrano soprattutto nel capoluogo.

Dal Piano triennale per l’offerta abitativa, documento approvato dall’assemblea dei sindaci nel 2023, è emerso con evidenza come il tema della casa rappresenti oggi una criticità per una parte significativa della popolazione. Gli investimenti devono servire dunque a potenziare le strutture di emergenza e supportare la rete delle organizzazioni che collaborano per aiutare le persone senzatetto e le famiglie che vivono in povertà o con importanti vulnerabilità economiche e sociali.

A Sondrio, per questo, è stato creato un centro servizi per il contrasto alla povertà alla Piastra. Il centro, avviato in forma sperimentale alla fine del 2023, grazie a risorse statali straordinarie, rivolto a tutta la popolazione dell’ambito, prevede spazi a disposizione delle associazioni di volontariato attive sul territorio e uno spazio diurno per l’accesso ai servizi primari: dal fare la doccia, a lavare gli abiti. Nel Centro si trasferirà anche l’Emporio solidale, attualmente all’Agneda e ci sarà anche uno spazio di ascolto e di supporto per il disbrigo di pratiche elementari, per affrontare le questioni relative alla perdita o alla ricerca di un alloggio, per il passaggio da una ospitalità di emergenza, a soluzioni abitative più stabili e personalizzate.

L’assistenza agli anziani

Sul tema degli anziani non autosufficienti l’obiettivo è prevenire l’istituzionalizzazione assicurando un contesto abitativo adeguato, attrezzato e un supporto di assistenza sociale e sociosanitaria integrata di tipo domiciliare. E’ questa la sfida del Pnrr raccolta dagli ambiti di Sondrio (capofila) e di Morbegno con il progetto “A casa tutto bene”.

I servizi di assistenza domiciliare esistenti assicurano ad una parte delle persone non autosufficienti una risposta importante ad alcuni bisogni specifici, ma non ad una parte rilevante di famiglie che hanno necessità di interventi più articolati che non vengono offerti né dal sistema sociale in capo ai Comuni né dalla sanità e dai servizi sociosanitari come l’ADI.

Parallelamente alla sperimentazione di “A casa tutto bene” prosegue l’impegno per garantire gli interventi di aiuto e intervento economico per le persone non autosufficienti (SAD, integrazione rette, Home care premium, interventi per non autosufficienti e persone con grave disabilità).

La vulnerabilità delle famiglie con minori

Tra i problemi emersi dopo la pandemia c’è sicuramente quello legato all’aumento del numero di famiglie in grave difficoltà educativa reso evidente dal numero crescente di provvedimenti dell’autorità giudiziaria, dalle richieste di aiuto provenienti dalle scuole, dalla necessità di ricorrere per un maggior numero di situazioni all’affidamento extrafamiliare. Fenomeni a cui si è aggiunto l’incremento di minori stranieri non accompagnati che non trovano accoglienza in strutture dedicate e devono essere presi in carico dai servizi sociali territoriali.

La convinzione che guida la scelta degli interventi è che per contribuire in maniera determinante alla qualità dello sviluppo infantile e della società nel suo insieme è necessario favorire la costruzione di ambienti familiari, educativo-scolastici e sociali ricchi di affetti, relazioni e stimoli sul piano socio-emotivo e cognitivo. Lo sforzo per far fronte a questa emergenza è dunque legato alla necessità di potenziare gli interventi preventivi e di supporto come, ad esempio, il programma nazionale PIPPI, cui l’ambito di Sondrio aderisce dal 2012, e gli interventi ad esso correlati.

Una rete per la disabilità

L’inclusione delle persone con disabilità assorbe una fetta preminente dell’attività del servizio sociale sia per quanto riguarda le risorse umane che quelle economiche. Nell’ambito territoriale sociale di Sondrio a partire dal 2019 sono stati sperimentati i primi interventi sul cosiddetto “dopo di noi”, risorse e interventi che offrono alle persone con disabilità l’opportunità di sperimentare l’autonomia abitativa. Il periodo pandemico ha mostrato quale sia la strada da intraprendere in un momento di forti sollecitazioni e difficoltà per le persone con disabilità e per le loro famiglie, spingendo in direzione di una maggiore collaborazione tra le diverse istituzioni, tra gli enti del terzo settore impegnati in questo campo e all’avvio più deciso di sperimentazioni reali di autonomia.

A partire dalle fragilità del sistema l’intera comunità ha investito come mai prima d’ora in questo settore, con risorse derivanti dalla legge sul dopo di noi, dal Pnrr e dalla finanza locale con investimenti per il supporto alle associazioni di volontariato.