Gli over 65 rappresentano complessivamente un quarto dei residenti presenti nel territorio dell’Ats della montagna

 

Cresce la popolazione anziana e con essa si fa sempre più di attualità il tema della non autosufficienza, perché se è vero che l’aumento dell’età anagrafica non comporta necessariamente il manifestarsi di condizioni di fragilità, lo è altrettanto che secondo quanto evidenziano le ultime rilevazioni in Lombardia il numero di over 65 con limiti funzionali e bisognosi di cure e assistenza risulta in costante aumento, attestandosi a poco meno di un quarto del totale di quella fascia d’età.

Fragilità, famiglie e istituzioni

Nel 2023 nella regione, secondo quanto emerge dai dati 2023 dell’Osservatorio dei pensionati Fnp Cisl Lombardia, la popolazione totale si è assestata a 9.976.509 abitanti, di questi 2.326.530 sono persone con più di 65 anni, ovvero il 23,3%. Nel territorio dell’Ats della montagna, che comprende oltre all’intera provincia di Sondrio anche l’Alto Lario e la Val Camonica per 170 Comuni e una popolazione totale di 293.181 unità, gli over 65 sono 73.613, pari al 25,11% del totale. L’incidenza più alta di tutta la regione. Le previsioni future prevedono un aumento delle persone anziane al ritmo di 40-50mila all’anno.

Non è difficile capire quanto affrontare il tema della non autosufficienza, con le sue ripercussioni sociali ed economiche, sia fondamentale. Il mantenimento della persona anziana con fragilità nel contesto abitativo, familiare e sociale è considerato una delle strategie più efficaci, anche se ovviamente non sempre possibile e soprattutto non può essere imposto alla famiglia considerandola primaria agenzia di welfare. Non a caso le richieste che provengono dal nucleo familiare, come primo passaggio fondamentale, hanno proprio a che vedere con la richiesta di informazioni relative alle misure alle quali poter accedere, e la possibilità di usufruire dei servizi necessari per la tutela della salute.

I numeri delle rsa

Una riflessione in cui non possono non entrare anche i dati relativi alle rsa, alle loro rette e alle liste d’attesa. Il numero totale di posti letto autorizzati in Lombardia è di 66.395 (349 in più rispetto al 2022), di cui 57.629 contrattualizzati, ovvero quelli per cui il Servizio sanitario regionale finanzia una parte della spesa. L’Ats della montagna conta complessivamente 2.968 posti autorizzati e 2.363 contrattualizzati, dieci in più rispetto al 2022.

Anche nel 2023 le strutture hanno aumentato la loro offerta di posti letto solventi (ovvero quelli con il costo complessivo a carico dell’utente), portando la dotazione complessiva a 8.388 unità (307 in più rispetto al 2022), di cui 605 nelle strutture presenti nel territorio dell’Ats della montagna, in aumento di 32 rispetto all’anno precedente. Complessivamente i posti per i 73.613 over 65 nelle 39 rsa (38 private di cui 32 onlus e una pubblica) hanno un’incidenza del 4,03%.

Quanto alle liste d’attesa, nel territorio dell’Ats della montagna è passata dalle 7.004 unità del 2022 alle 10.199 del 2023 con un incremento cioè di 3.195 persone pari al 46%, l’aumento percentualmente più alto in Lombardia dietro solo a Bergamo dove è stato del 54 per cento.

I costi delle rsa

Quanto ai costi che le famiglie sostengono per l’assistenza nelle rsa, l’analisi dettagliata compiuta dalla Cisl, conferma che le strutture in Lombardia operano con un’assoluta libertà: le tariffe si differenziano molto tra le varie strutture con differenze che vanno da una retta minima media di 57,29 euro al giorno nell’Ats della montagna (dove la massima è di 66,81 euro) fino ad una retta media massima di 96,81 euro al giorno nell’Ats della Città metropolitana di Milano. Quanto alla retta media dei posti solventi nell’Ats della montagna risulta di 77,78 euro al giorno, 15,73 euro al giorno in più della retta media.

Dati in costante aumento se confrontati con il trend storico degli ultimi cinque anni. Nell’area dell’Ats della montagna la retta minima nel 2019 era di 51,22 euro ovvero 6,07 euro in meno di quella attuale (10,6%), quella massima di 58,77 euro, 8,04 euro in meno del 2023. Un aumento nel quinquennio del 12,03% che è il più alto di tutta la Lombardia.

L’indagine della Cisl calcola anche, secondo i dati forniti da altre ricerche del settore long term care, a quanto ammonta la spesa sostenuta da una persona ricoverata in una struttura della Lombardia: prendendo a riferimento la retta media giornaliera regionale (72,93 euro) e moltiplicandola per 365 giorni, risulta che la spesa sostenuta in media nel 2023 è stata di 26.619 euro, in crescita rispetto al 2022.